Esistono due categorie di persone: quelle che almeno una volta nella vita hanno provato a misurarsi con il cubo di Rubik e quelle che mentono al riguardo (verosimilmente per non dover ammettere la sconfitta). Parrebbe tuttavia che lo stesso inventore del cubo, il professore di architettura e scultore ungherese Ernö Rubik, ci abbia messo più di un mese a rimettere in ordine le facce della sua creazione.
Nonostante esistano da secoli, i tatuaggi sono diventati sempre più popolari negli ultimi anni. Si consideri infatti che, secondo le stime attuali, oggi sono oltre due miliardi le persone nel mondo che hanno almeno un tatuaggio. Questi rappresentano una forma di espressione personale, di arte e talvolta anche una forma di pubblicità border-line. Tuttavia, cosa succederebbe se, ad esempio, qualcuno decidesse di utilizzare il tuo tatuaggio senza il tuo consenso? Ebbene, anche con i tatuaggi possono sorgere problemi connessi al Diritto d’autore.
Tutti gli ordinamenti prevedono un onere d’uso per il titolare del marchio registrato. C’è quindi un periodo successivo alla registrazione (generalmente di cinque anni, che diventano tre in alcune giurisdizioni, ad esempio in Cina) decorso il quale il marchio, se non utilizzato, può subire un’azione di cancellazione da parte di terzi.